Si scaldano i motori nella “sinistra antagonista” per contestare – il 25 marzo a Roma – le celebrazioni (alla presenza di Merkel, Hollande, Rajoy…) della fondazione dell’Unione Europea. In cantiere, per le 11 di mattina, un davvero mesto corteo aperto dagli impresentabili Alexis Tsipras e Stefano Fassina seguiti da Cobas, Rifondazione, CGIL, Arci, Sinistra Italiana, Legambiente…; alle 14, il più ruspante corteo Eurostop che i giornali di regime già sperano (provate a gloggare “25 marzo Roma”) si trasformi in una mattanza.
Miracolosamente, quest’ultimo corteo contempla (in uno dei tanti suoi documenti, non certo nel manifesto dove si parla solo di “spese militari”) la lotta contro “...un interventismo militare che ha moltiplicato i conflitti dall’Ucraina fino alla sponda sud del Mediterraneo, in particolare in Siria e Libia...”; una novità determinata dalla (speriamo definitiva) fuoriuscita da Ross@-Eurostop di Sinistra Anticapitalista e del Partito Comunista dei Lavoratori: due organizzazioni in prima fila nel sostenere la guerra prima alla Libia e poi alla Siria.
Ok, Gente. Se questo è il panorama, che si fa? Si resta a casa a inondare Facebook di post e video sulla guerra che l’Unione Europea (anche attraverso le sempre più criminali sanzioni) sta – da anni, nel silenzio generale – conducendo contro la Siria e l’Ucraina? O si scende in piazza sperando di convincere qualcuno – ancora frastornato da tante Armi di Distrazioni di Massa (vedi qui, qui, qui…) – che può e deve rinascere anche nel nostro Paese un grande movimento contro la Guerra? Da indomito bolscevico (si fa per dire) ho fatto la mia scelta. Spero non mi riempiano di mazzate ma il 25 (con i miei fottutissimi opuscoletti) sarò a Roma. Nel corteo ruspante. Vediamoci lì.
Francesco Santoianni
Questo articolo è stato pubblicato sulla Rubrica “I Media alla Guerra” del sito www.lantidplomatico.it